Quando è nato il LED? Breve storia dal 1907 ai giorni nostri

Il LED come lo conosciamo oggi nasce da un’osservazione scientifica di più di un secolo fa: la scoperta dell’effetto della fotoluminescenza. Nel 1907 infatti l’ingegnere inglese Henry Joseph Round fu il primo a osservare l’elettroluminescenza da un diodo a stato solido, cosa che portò alla scoperta del diodo a emissione di luce. Tra i pionieri della radio e assistente personale di Guglielmo Marconi, Round scoprì che i materiali inorganici possono illuminarsi quando vi si applica una corrente elettrica.
Questo studio diede il via allo sviluppo di una tecnologia che un secolo dopo rivoluzionò il modo di illuminare case, città e luoghi di lavoro.
Però prima di arrivare al massimo della sua popolarità il LED ha attraversato numerose fasi di sviluppo, durante le quali fisici e scienziati si sono occupati di elettroluminescenza e semiconduttori.
Nel 1921 per esempio fu il fisico russo Oleg Losev a osservare nuovamente l’’effetto circolare’ dell’emissione luminosa, mentre nel 1935 il fisico francese Georges Destriau scoprì l’emissione luminosa nel solfuro di zinco e proprio in onore di Losev chiamò questo effetto Luce di Losev. È proprio al francese Destriau infatti che si attribuisce la scoperta dell’elettroluminescenza (passaggio fondamentale per lo sviluppo del LED).
Ma è nel 1962 che la tecnologia LED nasce ufficialmente.
In quell’anno infatti l’inventore statunitense Nick Holonyak Jr. scoprì che alcuni semiconduttori possedevano la capacità di emettere fotoni (luce) quando venivano stimolati da un impulso elettrico. Sviluppato quindi il primo diodo a luminescenza rossa (di tipo GaAsP) venne immesso sul mercato il primo LED nella gamma di lunghezza d’onda visibile, evento questo che segna la nascita del LED prodotto industrialmente.
Per un decennio i LED hanno prodotto solo luce rossa, fino a quando nel 1972 – grazie allo sviluppo di nuovi materiali semiconduttori – non furono realizzati LED verdi, gialli e arancioni (mentre si continuava a migliorarli in efficacia e prestazioni).
Sempre nel 1972 l’Università di Stanford realizzò il primo LED blu-violetto, entrato però nel mercato solo nel 1989.
Tra il 1993 e il 1995 la svolta: l’ingegnere e scienziato giapponese Shūji Nakamura sviluppò prima un LED blu brillante e un altro – molto efficiente – nello spettro del verde (diodo InGaN), poi il primo LED bianco.
Se questa tecnologia ha assunto i connotati e le caratteristiche che tutti conosciamo, lo dobbiamo soprattutto a lui. Proprio per questo nel 2014 Nakamura e i suoi colleghi Akasaki e Amano ricevettero il Nobel per la Fisica «per l’invenzione di diodi a luce blu efficienti, che ha consentito di ottenere brillanti fonti di luce bianca a risparmio energetico».
Quello che è successo negli ultimi vent’anni lo sappiamo bene, con il LED che ha soppiantato le altre tecnologie, aumentato la sua efficienza, fatto il suo ingresso in case e negozi, contribuito infine sul piano dell’illuminazione pubblica – donando un nuovo volto a strade e città.
Una tecnologia innovativa e rivoluzionaria rispetto a quella che faceva funzionare le lampadine tradizionali: più pulita, conveniente e dalla quale è possibile trarre una migliore resa luminosa e una maggiore efficienza elettrica.
Quello che in conclusione viene da chiedersi quindi è: che mondo sarebbe stato senza LED?